Dichiarazione comune di Conferenza episcopale ceca, Consiglio ecumenico delle chiese e Federazione delle comunità ebraiche sulla tassazione delle compensazioni finanziarie alle chiese

Foto: Člověk a Víra
La Camera dei Deputati ha approvato il 23 aprile 2019 la tassazione della compensazione finanziaria che le chiese ricevono dallo stato per i beni non emessi nelle restituzioni nonostante il precedente rifiuto di questo emendamento da parte del Senato. La modifica della legge non solo che causa alle chiese grandi difficoltà finanziarie, ma per alcune chiese più piccole può persino essere liquidante. Questo emendamento ci sembra immorale ed in sostanza incostituzionale.
I gruppi dei deputati e dei senatori sono già pronti a rivolgersi alla Corte costituzionale perché considerano tale tassazione delle compensazioni incostituzionale anche con il riguardo dei contratti che lo stato ha stipulato con le chiese in relazione al insediamento di proprietà.
Con questo passo vengono relativizzate le sicurezze dello stato legale ed alla Corte costituzionale non si affida come alla assicurazione della democrazia ma come al mezzo della soluzione delle conseguenze delle decisioni politiche irresponsabili. Tuttavia, è una vittoria del populismo sul buon senso e sui principi dello stato legale. Parlare in questo contesto della "richiesta della società" è cinico.
Ma nemmeno questo passo della rappresentanza politica può impedire la disponibilità delle chiese e delle società religiose a compiere la loro missione a favore dell'uomo e della società nei confronti di Dio.
Praga, 24. aprile 2019
Cardinale Dominik Duka, presidente della Conferenza episcopale ceca
Daniel Ženatý, presidente del Consiglio ecumenico delle chiese
Petr Papoušek, presidente della Federazione delle comunità ebraiche